L’amore è come una droga?

La regione orbito frontale della corteccia prefrontale del cervello è l’area che viene attivata dalla ricompensa e si ritiene che sia all’apice della rappresentazione del piacere. Semir Zeki dell’University College di Londra ha scoperto che quest’area si attiva anche in risposta a immagini piacevoli che noi interpretiamo come belle. Vedere un’immagine bella attiva anche i neuroni dopaminergici alla base del cervello, in previsione di una ricompensa.

Questi neuroni si attivano di fronte all’immagine di un oggetto amato, sia esso una persona dal vivo o una raffigurazione, più o meno allo stesso modo in cui sono attivati in un consumatore di cocaina quando vede la sostanza.

La somiglianza tra la risposta a un’immagine o a una persona amata e la risposta a una droga che crea dipendenza è stata dimostrata da Lucy Brown, Helen Fisher e dai loro colleghi dell’Albert Einstein College of Medicine e della Rutgers University. Essi hanno studiato persone nella fase iniziale di un intenso amore romantico e persone che erano state respinte dal proprio partner. In tutti i casi hanno trovato che la risposta emotiva alle immagini aveva una firma biologica particolare: l’attivazione dei neuroni dopaminergici, nonché dei neuroni della corteccia orbito frontale. Inoltre, quando una persona che era stata respinta, ma che era ancora innamorata, vedeva l’immagine della persona amata si aveva un’attivazione ancora maggiore del sistema di ricompensa della dopamina.

I ricercatori ipotizzano dunque che l’amore sembra essere più una dipendenza fisica che qualcosa di simile a un’emozione: vi è infatti il reclutamento di un sistema motivazionale associato all’acquisizione di una ricompensa, come per la fame, la sete o il carving per una sostanza (ovvero il desiderio irrefrenabile di assumerne ancora). Ciò spiegherebbe anche perché i sentimenti diventino ancora più intensi in assenza della persona amata.

A questo punto la domanda che ci poniamo in quanto persone innamorate e respinte sarà: così come per l’astinenza da droga ci appelliamo ai farmaci agonisti-antagonisti, qual è il farmaco utile per l’astinenza d’amore? Possiamo con una certa sicurezza affermare che il parallelismo neuro biochimico in questo caso non regge più ed altre dovranno essere le strade da percorrere!

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